Concerto al buio

Il concerto al buio è un esperienza sensoriale unica al mondo.

Una morbida luce accoglie il pubblico, le luci pian piano calano fino a raggiungere il buio più totale.

E’ a quel punto che il pianoforte ed il violino diventano i protagonisti di un’esperienza straordinaria.

La capacità comunicativa della musica, unita al viaggio sensoriale nel buio assoluto, fanno di questo concerto un evento unico. Ascoltare in questo modo la musica porta a stravolgere l’uso comune dei sensi; la perdita dei nostri abituali punti di riferimento ci consentirà di scoprire altre sensazioni e sperimentare nuove condizioni di ascolto. 

Nessuno può immaginare il buio pesto se non lo si è “visto” almeno una volta.

Quando si spengono le luci, i musicisti spariscono, e non solo perché non li si vede più : il musicista non ha più senso ed esiste solo la musica e tutto il pubblico si ritrova in quella musica.

Al buio si incontrano le anime, perché i corpi non esistono più. E se c’è la musica, le anime cominciano a danzare, volano e si commuovono, si muovono con la musica.

Il concerto che sprofonda nel buio pesto non è neanche più un concerto. E’ una esperienza emozionale. E’ una palestra emotiva dove fuori è tutto fermo, il corpo è immobile, ma dentro è tutto in movimento.

Gioia e dolore, si liberano senza più i freni dell’apparire e si manifestano in sorrisi e lacrime dal di dentro.

Il concerto è breve. Una mezzora non di più.

I miei brani partono dal “dentro di me”, ed arrivano al “dentro” delle persone, con una forza che la luce non permette. E la musica non mi appartiene più.

Le persone che assistono al concerto al buio perdono la percezione che qualcuno stia a suonare.

L’esecuzione non ha più valore. Esiste solo la musica che diventa di tutti . Ognuno se ne appropria e la mette così dentro di sé, che rimane sua e, forse, neanche ricorda che viene da qualcun’ altro.

E’ così che fa il buio.

La parola “concerto” per definire tutto questo non trova più senso.

Il buio rende tutto diverso, la musica, le persone, le percezioni, i luoghi.

Al termine del concerto in un dolce crescendo la luce restituisce la vista

Ed invece di provare sollievo di aver riacquisito il senso della vista si prova un profondo disagio. Si subisce il passaggio dal buio alla luce dove l’anima viene di nuovo rinchiusa nell’immagine di noi, spesso cosi stretta e scomoda.

Gli occhi si abituano a fatica alla luce ed il silenzio sovrasta ogni suono.

Ci si rende conto di aver compiuto un viaggio emotivo e sensoriale attraverso la musica ed il buio che si dissolve con l’arrivo della luce ed il risuonare delle ultime note.

Un privilegio che soltanto il buio può concedere.